© opera di Simona Pocorobba
[la prima tenebra.] . mi sono fermata quando hai steso la tua mano sul petto ti ho parlato senza voce, circondandoti i polsi, con la lingua uno_dopo_l'altro ho invaso la tua aria, lì dove i polmoni non rantolavano tu sei la provocazione della mia tragedia, l'assoluto una mancanza, lo strappo sulle vesti, orlo scucito di un prezioso fastidio per la mia memoria. . [la seconda tenebra.] . il respiro si è fermato_nell'avambraccio il sangue scorre, piacevole, caldo, denso siamo ciò che non vogliamo, per utilità_raffinata limitiamo i danni dell'amore, con un sano odio nei polmoni abbiamo questa memoria corta, questo produrre insomnie dando impronte salate alla schiena piegata/sperma incivile sulle vertebre curve ed un cuore in_fiamme . [la terza tenebra.] . ho un tempio di nebbia e di nulla, seguo l'indice scarno l'amore spolpa/contrae, nella dimenticanza del verbo partorisco la paura, l'imprecisa ferita, "l'ombra del vento" sono parola, poi, da manipolare con cura difficile il suono di quando ti prendo in bocca e ti succhio, tornandoti_addosso. . [la quarta tenebra.] . affamata, capovolgo il costato, il polsino si apre ingordigia della memoria, seguire il segno infiammarsi_nell'andare_e_venire una bugia, da leccare via dalla mente, distinguendo l'ora resta ingovernabile, ti odio a prescindere perchè mi divori, come un lupo. . [la quinta tenebra/una chiara svolta] . parte dalle cosce, il brivido oblungo, il ricordo da non tamponare voglio bagnarmi così, senza fermarmi, con due dita o con tutta la mano io non voglio recepire il muro/io passoltre ti sorrido dal letto, nuda come una delle tue parole indigeribili l'anatomia della nostra relazione, si percorre in un solo giro d'orgasmo. . [la sesta tenebra.] . sfodero il peggior buon senso, per aggravare la situazione l'inganno è l'ombra dietro quella porta socchiusa, che si diverte guardando questo corpo schioccare sotto i baci di stringhe/strette i velluti non hanno perversione, l'amore è un lusso, la disperazione e l'impetuosità che ti manca, sei la minaccia che aspetto sul polso. . [la settima tenebra.] . m'illudo uomo, d'aver rinunciato alla tua pelle, alla tua sofferenza al piacere che mi rende sovrana, una dominante di ciò che è tuo io provo a soffocarti la notte, riempiendo i sogni d'altro, ma persisti, un virus difficile da estirpare, file eseguibile fin dentro i miei silenzi, la distanza non serve, perchè la tua lingua riemerge . [l'ottava tenebra.] . questo disegno di latte, che macchia questa bocca è l'espressione che i tuoi occhi silenziano, _invano_ ci vuole la languida furia delle tue dita nel reflusso acido, che si fa urgenza _in/stabile quando m'abbandoni, ancora, divaricata e costantemente d'incendio e rose. . [la nona tenebra.] . io quel fiore petulante, disposto sotto chiostri di sole con ciglia come pistilli e labbra di ferite chiederò acqua ad in_flussi e da qui ti chiuderò nei pugni, ripiegati sotto le ginocchia e fra le parole scandite dal dolore su lastre di marmo e torbidi rumori di gola . [la decima tenebra._di quello che resta] . ho succhiato la tua mano, leccando l'avanzo del nostro sfamarci sento ancora l'ombra_umida della tua mano, possedermi divampa nel venirmi dentro e dai capelli stretti, rendimi piena di rossa grazia tagliuzzami, te lo sussurro e poi lo grido forte, come onda_anomala dimenticami dal sangue perchè io non ti basto e lo dici, ancora, inzaccherandomi l'inverno a venire. . [chiudo il cerchio e ci ricamo una parola ciò che siamo resteremo, nell'improvviso, nel sempre andare e tornare non basterà non siamo altro che rami spezzati, che al freddo graffiano pareti siamo singhiozzi mancati lo sappiamo, mentre evadiamo come ombre sul mare.] . [Inedito, 2011 A.Taravella]
18 risposte a “Decalogo delle tenebre”
Posso dire che mi è sembrato di essere lì, nella stessa stanza, a sentire l’odore, a divorare con occhi e palpiti di cuore ciò che tu hai visto e sentito? Posso dirlo? Ok, lo dico.
BRA-VA.
"Mi piace""Mi piace"
è così.
io volevo far sentire tutto.
dall’odore al palpito, dal dolore al piacere.
tutto in un convulso venire.
quel senso, che vive il mio corpo
"Mi piace""Mi piace"
sorrido. Sorrido perché le immagini sono dense, vive, sono il dentro e il fuori di una nudità oscenamente bella, carnalmente vera. Si legge la carne, la pulsione, il desiderio, il piacere ed il suo negativo: la fame, l’angoscia, l’assenza, la disperazione. Una chambre del piacere e del dolore, un valico sottile, che sai travalicare con eleganza erotica e formale.
ma chi è la Valduga?!
chapeau
(che coraggio hanno le donne, cacchio!)
"Mi piace""Mi piace"
io ti e vi adoro.
e mi fai arrossire*
"Mi piace""Mi piace"
n’è pa’ nesessér
"Mi piace""Mi piace"
ho attraversato le stanze: una dopo l’altra in un crescendodi privazioni…ciò che lasciavo era perduto…ho ritrovato tutto al termine. Lagrandezza dell’infliggersi ferite volute.
"Mi piace""Mi piace"
è bello trovarti qui confessio*
"Mi piace""Mi piace"
Trovo Antonella veramente originale, una scrittrice che sinceramente non conoscevo prima di qualche tempo fa…interessante sempre e comunque, mai banale nei versi. Una Amelie Nothomb della poesia…Complimenti per la scelta.
"Mi piace""Mi piace"
non so che dire…grazie gianluca*
"Mi piace""Mi piace"
In effetti mi inchino davanti a tanta femminilità e mi resta poco da dire, devo ancora riprendere il respiro!
"Mi piace""Mi piace"
:*
"Mi piace""Mi piace"
Anto..se Corbellini avesse commentato me, sverrei. Quindi bimba mia, rallegrati: ciò che scrivi è magico.
"Mi piace""Mi piace"
ti bacio mary**
[cuore]
"Mi piace""Mi piace"
Ops..”sarei svenuta”. ma come diavolo si corregge quassù?? -.-
"Mi piace""Mi piace"
Ciao cara morfea, scrivi divinamente, avevo solo sentito parlare di te tramite un’amica in comune, devo ammettere che sei brava senza ombra di dubbio, visto che anche io mi diletto a scribacchiare.
…ah io sono il proprietario del quadro sopra citato
"Mi piace""Mi piace"
ti ringrazio di cuore…giuseppe…
[amo profondamente simona…ho anch’io due quadri suoi a casa]
"Mi piace""Mi piace"
Incantato (un pochino in ritardo…)
Brava!
"Mi piace""Mi piace"
Di quanto pare tempo veloce, dimenticato, consumato e spento, ne fai fotografia messa a fuoco e dolore verso a verso. Che leggerti, qui, fa male ed esalta. Ferisce e poi appiana, cresce sospetto e minaccioso l’attimo insospettabile. Com’è, come davvero è.
Sì, la Valduga ti fa un baffo.
Brava, Antonella.
Grazie.
clelia
"Mi piace""Mi piace"