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Carmen Foresta – Poesie


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l giorno mi cresce addosso come un notturno
tra la tazzina sporca di caffè ed i rammendi che vesto
per guadagnare un bis, anche più caldo, dopo il temporale

sento lavoro sulle foglie, il ticchettio nocciola
l’urlo, che stringe ad ogni cerchio che la pioggia cade

si diluirà l’assaggio di acque senza ferro
il pronto e via d’un gioco alla scomparsa
-conterò fino a venti dall’uscita del sole-

Mi attendono le mosche, con un’ingenuità di morte
o d’insistenza, e l’ombra del camino
dove impiglia la coda del mio abito da sposa

*

di questo caldo sento la polpa
spina, digiuno a consegnare
dita vuote alle cicale
le statue congelate ai quarti di luna
gli acuti del bosco a forma di foglia
nel vento lacrimare sui tuoi baci

*

tutto a capo
la pelle come un ritorno
muto, quasi nuovo
albero che traccia giri d’anello

la corda ai polsi versata, ferma
gli occhi
a riguardare unghie
che non sanno scavare

*

rapido il gusto, la forma che incarna multipli
poi singoli, a decidere il bivio, una traccia
le bricioline bianche come misure sottopelle
invenzioni di anni felici; il gelo che aggrappa
coordinate fragilissime ai fili dell’altalena

 

per leggere altro di Carmen Foresta :

http://incarnatomultiplo.blogspot.com/

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